
Il battistero: grembo fecondo della Chiesa
by don Aurelio
Varcata la soglia della nostra nuova chiesa, alla sinistra troviamo il battistero, luogo della generazione dell'esistenza cristiana. Subito dopo, si trova la penitenzieria, dove si celebra il "secondo battesimo", cioè la riconciliazione con Dio e con i fratelli. Sono due sacramenti che introducono nella comunità cristiana per celebrare il mistero pasquale di Cristo.
Il battistero è l’immagine della tomba di Cristo e del grembo materno della Chiesa. Il battezzato viene ricevuto in questo grembo, dove viene sepolto l’uomo vecchio e risorge l’uomo nuovo (cfr. Rm 6, 1-11). Contrariamente alla nostra vicenda biologica, cominciamo l’esistenza spirituale con un atto di morte e terminiamo con un parto verso la vita senza fine.
Il cero pasquale, vicino al battistero, richiama in modo permanente l’identità del cristiano come illuminato dalla luce pasquale del Cristo risorto.
La Chiesa è veramente la nostra "Santa Madre", perché ci ha generato alla vita divina. Nell’antichità non si aveva alcuna difficoltà a chiamare il fonte battesimale "l’utero della Chiesa". Per San Giovanni il Battesimo è una nuova nascita dall’acqua e dallo Spirito Santo (Gv 3, 1-8). Per San Paolo è una partecipazione alla morte e alla risurrezione di Cristo (Rm 6, 3-11).
Nel 1978 è stato pubblicato il RICA (Rito dell'Iniziazione Cristiana degli Adulti) che, pur essendo per gli adulti, è il paradigma e il modello anche del Battesimo dei bambini. Il cammino in tre tappe della nascita dei cristiani è proprio come una gestazione. La Chiesa guarda ai catecumeni come a futuri figli, che nasceranno dal fonte battesimale.
Anche per Papa Francesco (cfr. catechesi del 9/5/2018), il fonte battesimale è sia tomba che grembo materno (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1239). Dice San Cirillo: «Nello stesso istante del Battesimo siete morti e nati, nella tomba e nel grembo materno». I nostri genitori ci hanno generato alla vita terrena, la Chiesa a quella eterna.
La vasca battesimale è un blocco unico di marmo di Carrara, dalla forma che richiama il grembo materno. È qui che la Chiesa diventa madre gioiosa dei nuovi figli di Dio. Il nostro battistero può essere illuminato con diverse tonalità cromatiche di luce per evidenziare i vari aspetti della teologia del Battesimo, come la simbologia dell’acqua, del deserto e della risurrezione. Questa varietà dell’illuminazione sostituisce le immagini, gli affreschi e i mosaici degli antichi battisteri, che illustravano liturgicamente il mistero: la tipologia dell’acqua, la storia della salvezza, il mistero pasquale.
Architettonicamente, questo battistero è in dialogo con le vicine porte della chiesa (il Battesimo è "la porta" di tutti i sacramenti) e con le acquasantiere, che hanno la stessa forma e lo stesso materiale (il marmo di Carrara) e ci invitano, entrando, a fare il segno della croce in ricordo del nostro Battesimo.
Il battistero della nostra chiesa è in armonia con gli spazi e i poli liturgici del presbiterio (altare, ambone, tabernacolo e sede presidenziale). Riprende, infatti, le stesse forme e lo stesso materiale delle sculture che, in modo semplice ed essenziale, pongono centralmente davanti all’assemblea la Parola di Dio e l’Eucaristia (le due Mense). L’assemblea dei fedeli è così disposta in un atteggiamento di ascolto, di lode, di adorazione e di invocazione, inserita in un'armonia di linee e di colori. Questo dinamismo architettonico spinge lo sguardo ad alzarsi verso il Cristo morto e risorto nel cielo della nostra fede.
2025-09-28