Intelligenza emotiva

by don Aurelio

L’intelligenza emotiva rientra nelle 10 nuove ‘competenze’ che le aziende richiederanno ai loro lavoratori nei prossimi anni. In futuro occorre comprendere e gestire le nostre emozioni nel lavoro e negli affetti. Purtroppo la ragione è un’arma che abitualmente prevale sul sentimento da cancellare. Insieme al sentimento occorre valorizzare la funzione cognitiva del dubbio (Giacomo Leopardi), oggi anche contro le ‘bufale-fake news’. Fin dall’Illuminismo le decisioni vengono prese dalla ragione. Non è più affidabile lasciarsi guidare dalle emozioni, accantonando la ragione. Le decisioni migliori devono saper mediare tra ragione e sentimento. Quando dobbiamo prendere una decisione occorre cercare un giusto equilibrio tra ragione e sentimento, pertanto dobbiamo smettere di contrapporli.
Siamo ormai convinti che sono più affidabili coloro che sono capaci di percepire le nostre emozioni, che sono capaci di sorridere e di emozionarsi nei nostri confronti. I marcatori somatici, le intuizioni dei sentimenti, le emozioni sono come un allarme. Le emozioni: rabbia, paura, tristezza, gioia, ecc., confermano che la nostra mente è razionale ed emotiva. Lo psicologo Daniel Goleman, a partire dagli anni ‘90, ci ha proposto il concetto di ‘intelligenza emotiva’.
“Dubito ergo sum?”, “Dubito dunque sono?”. È una provocazione con rovesciamento del celebre “Cogito: io penso” di Cartesio (1596-1650). Molto dipende da cosa cerchiamo: se cerchiamo certezza o cerchiamo verità... La certezza è rassicurante, interrompe il dubbio e l’incertezza. Occorre invece benessere psicologico ed esistenziale per preferire la ricerca della verità. Più si cerca la verità avvalendosi del dubbio, più la verità si allontana e si espande l’estensione del dubbio.
Consigliamo di leggere il paragrafo su ‘la moralità delle passioni’ del Catechismo della Chiesa Cattolica, parte terza, sezione prima, capitolo primo, articolo 5, n. 1768 e n. 1764. Si può educare le passioni, non sradicarle, ma indirizzarle nella direzione giusta. Bisogna educare ai sentimenti, armonizzando pensiero ed azione. Oggi si pensa così: “Il cuore ha sempre ragione, libera le tue emozioni”. Oggi vanno di moda le emozioni, sospettate un tempo di irrazionalità.
Il Dio biblico è soggetto di emozioni che vanno dalla collera e dall’ira alla pietà e alla compassione; non è un Dio gelido come quello dei filosofi. Paolo Sorrentino nel film ‘La grande bellezza’ ha raccontato la storia di tutti noi che dobbiamo fare i conti con fatti apparentemente senza senso. Il sociologo Zygmunt Bauman ci ha proposto un'immagine simile, parlando di noi che ci troviamo davanti alle perle sciolte degli eventi della nostra vita, senza trovare il filo che le lega tra loro per farne una collana.
Come credenti dobbiamo affidarci al ‘discernimento’, come un setaccio per scoprire che cosa c’è dentro di noi, ovvero cosa c’è dentro il setaccio; dopo decideremo cosa farne. Importante è riconoscere i pensieri che stanno dietro i nostri sentimenti. La Parola di Dio provoca in noi sentimenti che nascondono i nostri pensieri. Il cammino della fede si sviluppa nella dimensione spirituale della persona e affonda le radici nell’ambito psichico ‘emotivo e razionale’. È questa una prospettiva unitaria e armoniosa, non dualista, in opposizione oppure in conflitto. Il cammino di fede potrebbe essere descritto come armonia tra esperienza, che valorizza l’emotività, e il pensiero credente, che in passato si chiamava ‘dottrina catechistica’.
I Vangeli ci presentano le emozioni di Gesù, un ritratto molto umano: Gesù si mostra capace di gioire e di piangere, di commuoversi e di arrabbiarsi, di indignarsi e di amare, di stupirsi e di sentire angoscia... Eppure nel romanzo di Umberto Eco ‘Il nome della rosa’ il monaco cieco Jorge di Burgos, citando Giovanni Crisostomo, sostiene che ‘Cristo non ha mai riso’. La costituzione conciliare ‘Gaudium et spes’ al n. 22 ci presenta un Gesù molto umano.
Purtroppo c’è una forte tendenza a esaltare i sentimenti, a svalutare la ragione e quindi a infantilizzare la fede cattolica.


2025-09-01