Ribelli... profeti... martiri...
by don Aurelio
In tempi di buonismo qualunquista e di melassa vischiosa del conformismo e delle mode, non è facile sfuggire al faticoso e anonimo quotidiano, che tutto tende inesorabilmente a levigare e ap-piattire.
C'è persino chi la sua rivolta l'ha trasformata in fuga.
La nostra comunità non intende rintanarsi negli estremismi o fra le stravaganze, nella trasgressione 'comandata' e nell'anticonformismo 'programmato'.
Intendiamo invece dissacrare i dissacratori e opporre la straordinarietà della Tradizione al 'déjà vu' di una noiosa convenzione: certamente non ci accontentiamo degli orizzonti dominanti.
Spesso ci rivoltiamo all'ideologia della maggioranza e, piuttosto che conformarci, scegliamo di essere emarginati e marginali. La nostra ribellione è come il lievito e il sale nella pasta, ma restiamo contrari al gruppetto 'bonsai'.
Pensiamo a tanti 'ribelli invisibili' dei quali 'il sistema e il potere' nemmeno s'accorgono e i mass media ovviamente non si interessano.
Le caratteristiche del credente ribelle sono essenzialmente tre:
- È un uomo che non ubbidisce ad altro se non al Vangelo, che non si piega a nessun tipo di potere, né a quello laicista né a quello dei 'religiosi non credenti'.
- Ha una estrema franchezza-parresia: ciò che deve dire lo afferma con umiltà, confidan-do soltanto nella verità delle sue parole.
- Non ha paura di nessuna maggioranza, perché la sua forza deriva da una seduzione profetica di Dio: tormento ed estasi.
Silenziosi e afasici: ribelli con l'IO per lasciare spazio a DIO. È spesso l'uomo comune che si sobbarca alla prosaica 'carretta' delle sue pene quotidiane, senza fughe in avanti e rassegnazioni, ma con speranza in un 'altrove'. Da Gandhi in avanti il ribelle non si identifica con il violento, il brutale e il litigioso. Costoro sono diventati non rivoluzionari, ma dittatori.
Anche la nostra città è dominata dal conformismo e insieme dall'anomia, dall'accidia e dalla mani-polazione delle coscienze, operate dal potere 'finanziario e clientelare', fino a renderci 'sazi, ma disperati'. Bonhoeffer ha scritto che il potere ha bisogno di 'stupidi' che ragionano secondo i voleri del potere e non di ribelli, profeti e martiri che pensano con la propria testa i pensieri di Dio.
2025-12-01