
Sparta e Atene: due modelli socio-educativi
by don Aurelio
La fama delle due città, Sparta e Atene, che hanno dominato la storia greca del V secolo a.C., ha attraversato i millenni.
Sparta e Atene furono alleate o nemiche, ma sempre rivali (cfr. le guerre contro i Persiani e il Peloponneso).
Però le due città (polis) greche appartenevano alla stessa civiltà "greca": stessa lingua, stesse tradizioni mitico-religiose-rituali-politiche.
La Grecia antica ha influenzato molto la successiva storia europea. Atene si distinse per la democrazia e Sparta per l'oligarchia.
Atene era la città della filosofia, del teatro, dell'arte e dell'architettura.
Sparta, invece, imponeva una rigida educazione militare.
Per far parte dell'"ecclesia" di Atene, Pericle stabilì con una legge del 450 a.C. che considerava cittadino solo chi fosse nato da padre e madre ateniesi.
Ad Atene il padre era libero di scegliere se educare egli stesso i propri figli oppure affidarli a dei "maestri" fino a 18 anni, quando veniva iscritto nelle liste di leva e iniziava due anni di formazione (efebìa). Le madri e le nutrici fornivano il primo insegnamento nell'infanzia.
L'educazione aveva il suo momento focale nella pratica sportiva, nell'insegnamento della musica, delle lettere e dell'aritmetica (ignoravano lo zero; i numeri venivano contrassegnati dalle lettere dell'alfabeto).
L'educazione femminile prevedeva l'istruzione nella tessitura (metaforicamente, i modi di lavorare la lana erano un modello per risolvere politicamente i conflitti), nella macinatura e nell'amministrazione della casa (oikonomia).
Nella città di Sparta lo Stato è al di sopra dell'individuo: ad esempio, il fanciullo all'età di sette anni, dopo la prima educazione in famiglia, fino a vent'anni era lo Stato a provvedere alla sua formazione. L'educazione delle ragazze tendeva a renderle "robuste virago", senza complicazioni sentimentali.
Sparta educa ad amare lo Stato sopra ogni cosa e a difenderlo con le armi.
L'educazione ateniese, che poggiava sui diritti e sul lavoro, era affidata ai filosofi e alla famiglia e aveva come finalità l'ideale della bellezza (kalòs = bello e agazòs = buono, cioè attento alla moralità).
Nella Grecia arcaica, l'Iliade e l'Odissea venivano indicati come modelli educativi.
Sparta era un modello di Stato autoritario sotto il dominio del legislatore Licurgo.
L'educazione era molto crudele e rigida, si basava sull'educazione fisica: tutti i malformati venivano eliminati alla nascita (venivano gettati dalla rupe Tarpea) e i neonati deformi venivano fatti precipitare dal monte Taigeto.
Atene, a differenza dell'aristocrazia spartana, aveva un sistema politico democratico (cioè, con il popolo al potere) ed era sotto la guida di Solone.
Ad Atene tutti i cittadini avevano diritto di parola, di esprimere la propria opinione e di partecipare alla vita politica.
I cittadini più poveri ricevevano aiuti pubblici.
La cultura delle donne acquisì pari dignità rispetto a quella degli uomini.
A conclusione di queste brevi riflessioni, vi invito ad attualizzare la testimonianza della civiltà greca dal 2000 a.C. fino ad oggi, soprattutto per quanto riguarda il culto, la città, l'urbanistica, l'amministrazione pubblica, la donna e la famiglia, la moda, la letteratura, la filosofia e la matematica...
Personalmente, vorrei sottolineare il rapporto tra filosofia greca e teologia cristiana, soprattutto nella patristica e nella filosofia scolastica medievale.
Il dualismo della filosofia greca è uno dei limiti più evidenti che ritroviamo nell'antropologia cristiana, nella teologia e nella fede.
La partizione dell'essere umano in due elementi costitutivi: la natura spirituale e intelligente e la natura materiale, cioè il corpo.
Non solo una distinzione, ma anche, purtroppo, una separazione e persino una contrapposizione.
Oggi abbiamo una migliore concezione umanistica fondata sull'unicità e sulla centralità dell'essere umano nel creato.
Anima e corpo sono un dualismo su cui rifletteremo insieme prossimamente.
2025-05-17